COSTADILA'

Azienda Agricola di Tarzo, Treviso

Costa Di Là

L’Azienda Agricola Costadilà si trova a Tarzo, in provincia di Treviso, nella piccola frazione di Costa di là, dove abitano non più di una cinquantina di anime. Ci troviamo quindi nel cuore della Marca Trevigiana, nella zona storica di produzione del prosecco di Conegliano e di Valdobbiadene.
Proprietari dell’Azienda sono Mauro Lorenzon ed Ernesto Cattel; il primo è figlio di operatori turistici, che fin dal 1960 gestivano un ristorane, un albergo e un supermercato a Jesolo. L’8 Dicembre 1982 Mauro Lorenzon, sommelier professionista, apre a Jesolo la prima “Enoteca con mescita” in Italia. Nel 2006 insieme ad Ernesto Cattel dà vita al progetto “Costadilà agricola” con il preciso obiettivo di creare un’Azienda che sappia abbinare le tradizionali tecniche agricole con i più moderni dettami dell’agricoltura biologica per creare un vino che abbia il sapore di una volta.
Nasce così un Prosecco “sur lie”, ovvero rifermentato in bottiglia sui propri fondi, quindi con lieviti indigeni e senza solforosa, sapiente miscela di Prosecco con Bianchetta e Vardiso, di cui oggi l’azienda produce 30000 bottiglie l’anno. L’ Azienda possiede un vigneto di 7 ettari circa, esposto a Sud-Est, situato su di un terreno calcareo ed argilloso molto favorevole alla coltivazione del Glera, a cui fanno da contorno altri piccoli appezzamenti di terreno, nel quali si coltivano alberi da frutta e ulivi, e un orto dedicato alle erbe officinali; inoltre l’Azienda produce e vende anche carne e formaggi tipici

Tratto da callmewine.com

ARTIGIANI DEL VINO - Bologna, 4 Luglio 2015

I VINI

BIANCO FRIZZANTE DEI COLLI TREVIGIANI COSTADILÀ Sur lie
Vino bianco frizzante dal naso fruttato, esotico e dalla bocca elegante con nota minerale, sapida e nel finale sostenuta da sottilissime bollicine. Modalità di servizio: Modo 1: Aprire la bottiglia, leggermente inclinata per evitare la fuoriuscita del vino, versare lentamente nel bicchiere finchè non esce torbido: chi desidera il fondo, ne farà richiesta. Modo 2: Caraffare lentamente per separare i sedimenti del vino, e servire in una flûte o in un bicchiere che abbia il “punto-perlage”. Modo 3: Agitare prima “dell’uso”, aprire la bottiglia ben fredda, tenendola leggermente inclinata e servirla direttamente nel bicchiere. Assaporerete il prosecco con il suo gusto originalmente amarognolo e sentirete le bollicine in bocca senza vederle

VINO BIANCO DA TAVOLA FRIZZANTE COSTADILÀ Sur lie
Vino bianco frizzante dal naso fruttato e dalla bocca croccante come il pane appena sfornato, dalla giusta spalla data dal tannino, con un’elegante nota minerale e dal finale leggermente amarognolo. Modalità di servizio: Modo 1: Aprire la bottiglia, leggermente inclinata per evitare la fuoriuscita del vino, versare lentamente nel bicchiere finchè non esce torbido: chi desidera il fondo, ne farà richiesta. Modo 2: Caraffare lentamente per separare i sedimenti del vino, e servire in una flûte o in bicchiere che abbia il “punto-perlage”. Modo 3: Agitare prima “dell’uso”, aprire la bottiglia ben fredda, tenendola leggermente inclinata e servirla direttamente nel bicchiere. Assaporerete il prosecco con il suo gusto originalmente amarognolo e sentirete le bollicine in bocca senza vederle

BIANCO DA TAVOLA FRIZZANTE COSTADILA IGT
Vino bianco frizzante dal colore arancione, dal naso fruttato e dalla bocca morbida, bucciosa, croccante, con un’elegante nota minerale e dal finale leggermente amarognolo. Modalità di servizio: Modo 1: Aprire la bottiglia, leggermente inclinata per evitare la fuoriuscita del vino, versare lentamente nel bicchiere finchè non esce torbido: chi desidera il fondo, ne farà richiesta. Modo 2: Caraffare lentamente per separare i sedimenti del vino, e servire in una flûte o in un bicchiere che abbia il “punto-perlage”. Modo 3: Agitare prima “dell’uso”, aprire la bottiglia ben fredda, tenendola leggermente inclinata e servirla direttamente nel bicchiere. Assaporerete il prosecco con il suo gusto originalmente amarognolo e sentirete le bollicine in bocca senza vederle

ROSSO DEI COLLI TREVIGIANI IGT
Vino rosso leggermente mosso, dal naso fruttato e pepato, dalla bocca croccante, fresca, dal finale leggermente speziato e amarognolo

Tratto da triplea.it

“Riprendendo i miei appunti di degustazione, voglio oggi parlarvi di quello che in etichetta viene definito come Bianco dei Colli Trevigiani frizzante Prosecco, un prodotto, distribuito anche da una nota società genovese specializzata nella commercializzazione di vini naturali, dell’azienda agricola Costadilà di Treviso.
Un vino molto particolare, figlio di un approccio molto meditato in vigna, un vigneto di 30-40 anni, posto in località Lumon di Campea di Miane, situato a 250-350 metri di altezza, con esposizione sud-est, in un terreno marnoso con filoni di arenaria, dove accanto al Prosecco tondo (pardon, Glera) ci sono anche quote di Bianchetta e di Verdiso, uve raccolte tutte tardivamente, a maturità piena, con alto grado zuccherino, con una produzione contenuta in 100-120 quintali ettaro.
Ma approccio meditato anche in cantina, dove la fermentazione e macerazione sulle bucce si protrae per diversi giorni (nel caso di questo vino di annata 2009 quattro giorni), per estrarre colore e tannini a temperatura non controllata esclusivamente con lieviti indigeni.
E poi affinamento sulle fecce fini per 5 mesi, presa di spuma secondo la pratica della tradizionale rifermentazione naturale in bottiglia. E prima dell’imbottigliamento un aggiunta di mosto non fermentato da torchiature di stesse uve lasciate in appassimento fino a marzo.
Vino molto personale dunque, di quelli che “spaccano”, che piacciono o non piacciono, senza mediazioni e non lasciano indifferenti o tiepidi. Vino che si prende i suoi rischi, che non nicchia e si accontenta di mezze misure e che è particolarissimo anche nelle avvertenze di servizio date da produttore e distributore, e che sono le seguenti: prima soluzione: aprire la bottiglia, leggermente inclinata per evitare la fuoriuscita del vino, versare lentamente nel bicchiere finché non esce torbido, per chi desidera il fondo, ne farà richiesta; seconda soluzione: caraffare lentamente per separare i sedimenti del vino, e servire in una flute o in bicchiere che abbia il “punto-perlage”. Terza soluzione: agitare prima “dell’uso” aprire la bottiglia ben fredda, tenendola leggermente inclinata e servirla direttamente nel bicchiere. Assaporerete il prosecco con il suo gusto originalmente amarognolo e sentirete le bollicine in bocca senza vederle…
Nella mia degustazione il produttore ha seguito… la terza via, ed il vino non poteva essere pertanto perfettamente limpido nel bicchiere, anche se mi ha colpito per il suo bellissimo colore paglierino oro intenso, il naso molto pieno, caldo, mediterraneo, profumato di cedro e agrumi canditi, di fiori secchi, con leggeri accenni aromatici e una grande vinosità.
Impressione di ricchezza che continua, ancora più amplificata, al gusto, pieno, grasso, estrattivo, “buccioso”, con una sorprendente pienezza e stoffa quasi da rosso e la freschezza, la sapidità, il nerbo acido che è lecito attendersi da un sur lie. Con una punta finale che evoca il lievito di birra… Vino che nasce per essere gustato a tavola, per sgrassare preparazioni succose come luganeghe, musetto con brovade, maiale in genere e la magnifica soppressa, Selezione (Riccardo) Zanotto, che gustammo in occasione del mio assaggio”

Tratto da lemillebolleblog.it